tag:blogger.com,1999:blog-34302963576152299362024-02-21T10:02:37.811+01:00Blog and shout!Voleva essere un blog tematico sui telefilm, ma dal momento che ho le idee poco chiare per ora è solo un diario di bordo, dove scrivo un po' tutto quello che mi passa per la testa.Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.comBlogger48125tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-6538373729624574872013-11-10T22:55:00.000+01:002013-11-10T22:55:06.893+01:00Rieccomi qua!<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Ecco, l'ho rifatto un'altra volta. Dopotutto che la costanza non sia il mio forte, questo penso l'abbiate notato tutti :)</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Scrivo dopo mesi di latitanza. Ci avrei scommesso, dopotutto mi conosco troppo bene.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Che dire, che è successo in questi mesi? Ebbene, ho terminato gli esami, iniziato lo stage presso l'ufficio stampa della mia università, contattato il relatore, iniziato a cercare i libri per la tesi (che, guardate un po', sarà incentrata sulle serie tv!) e ora sono alle prese con questi ultimi. Leggo, salto paragrafi, evidenzio le parti interessanti, mi esalto quando si parla di qualche serie che ho amato e compagnia bella, per dirla alla Holden.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">In più, mi ritaglio un po' di spazio per me, forse anche troppo. Ovviamente continuo a guardare UN SACCO di telefilm, ogni tanto ne abbandono qualcuno che ormai m'annoia, ne inizio qualcun altro (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/The_Newsroom_%28serie_televisiva_2012%29">The Newsroom</a>, ad esempio. La sceneggiatura e i dialoghi di questa serie sono assolutamente brillanti, serrati, spiazzanti..in una settimana ho recuperato le due stagioni e ora aspetto con trepidazione che la terza inizi), salto da un mondo all'altro e ogni tanto non nego che sento il bisogno di staccare un attimo la spina per riprendere le redini di tutte le storie che seguo! </span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E poi leggo. Perchè ancor prima delle serie televisive ci son stati i libri per me. Son loro che mi hanno fatto viaggiare per mondi sconosciuti, reali o fantastici fin dall'infanzia. Solo che per un po' non son stata in grado di capire che cosa facesse per me. Stufa dei classici, il fascino della chick list aveva fatto il suo corso (anche se calza a pennello in quei momenti in cui non vuoi niente di impegnativo per la testa), cercavo qualcosa "alla Medina Reyes" ma non la trovavo. E così sono approdata prima nel mondo di ZeroCalcare e delle sue strisce, poi ho provato a ributtarmi su qualcosa di romantico, senza successo, ed ora sono giunta ad una lettura che suppongo fosse inevitabile, dal momento che la mia tesi parlerà di Game of Thrones: <i>Le cronache del ghiaccio e del fuoco</i> di George R.R. Martin. Sto per finire il primo libro. Era da tanto che non trovavo un libro capace di tenermi alzata fino a tardi la notte, incurante della inesorabile sveglia mattutina. Passo la mattina in ufficio e non vedo l'ora di tornare a casa e leggere. Quanto mi mancava questa febbrile eccitazione! </span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Dunque io vado, chè il mio libro m'aspetta! :)</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Vorrei dire che ci sentiremo presto qua, ma vedendo com'è andata le scorse volte non me la sento di fare promesse :P</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">A (chissà?) presto! </span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-64055167670799074872013-05-09T08:42:00.001+02:002013-05-09T08:42:02.754+02:00The Killers - Read My Mind<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Oh well I don't mind, you don't mind <br />
Cause I don't shine if you don't shine <br />
Before you go, can you read my mind?</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Mi sono addormentata con questa canzone in testa, la stessa che mi ha dato il buongiorno stamattina. Vorrei proprio che qualcuno mi leggesse la mente ;)</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Buona giornata :) </span><br />
<div style="background-color: transparent; border: medium none; color: black; overflow: hidden; text-align: left; text-decoration: none;"><br />
</div>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-91241269995330428282013-04-29T09:07:00.002+02:002013-04-29T09:08:24.352+02:00La solitudine dei numeri primi<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Rieccomi! Questo blog ha minacciato di implodere data la mia scarsa costanza.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Tante cose son successe dall'ultimo post, in cui mi trovavo nel bel mezzo dell'ennesima sessione esami. Si è fortunatamente conclusa con successo, dopodichè ho voluto festeggiare a modo mio, recuperando telefilm e libri in sospeso (che novità!).</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">L'ultimo libro letto è stato "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano. Sotto consiglio di una mia amica, che profeticamente mi disse che l'avrei </span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">divorato</span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"> e </span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">amato</span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">. Così è stato. E son contenta, perchè era da tanto che non trovavo un libro di quelli che ti coinvolgono totalmente, quei libri che continui a leggere, pagina dopo pagina, finchè non arrivi alla fine. L'ho iniziato un venerdì mattina in aeroporto, in attesa del volo che mi riportasse a casa per la laurea della mia migliore amica, e il sabato successivo era già un ricordo. </span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E' stata una lettura piacevolissima, una storia avvolgente, dei personaggi turbati a cui non puoi non affezionarti e, per certi tratti, rispecchiarti. La fine non scontata lascia un po' di amaro in bocca, ma per questo è così reale, così vero. E c'è una parte del libro che mi ha lasciata estasiata e al tempo stesso un po' sconfortata. L'idea che ci siano persone che come i numeri primi sono destinati ad essere vicini ma non così tanto da potersi liberamente amare, ecco questo mi ha fatto riflettere e versare qualche lacrima, ma solo qualcuna, chè dalle lacrime almeno per ora ho deciso di prendermi una pausa ;) </span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Cosa chiedere di più ad un libro? :)</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">“<span class="quote">I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per
se stessi. Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri
naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto
agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li
trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci
fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come
perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che
anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri
qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci. In un corso
del primo anno Mattia aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono
alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono
coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi, quasi vicini,
perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di
toccarsi per davvero. Numeri come l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il
41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre
che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi
sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato
fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le
coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero
destino sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per
arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si
imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l’uno all’altro. Tra i
matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti,
ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finché
non li si scopre.<br />
Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e
perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non
l’aveva mai detto.</span>” </span><br />
<br />
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<a href="http://www.connessioniletterarie.it/wordpress/wp-content/uploads/2013/01/la-solitudine-dei-numeri-primi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.connessioniletterarie.it/wordpress/wp-content/uploads/2013/01/la-solitudine-dei-numeri-primi.jpg" width="204" /></a></div>
Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-5228965362663035382013-02-04T11:28:00.000+01:002013-02-04T11:55:45.380+01:00Ah, il lunedì<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Sveglia ore 7, posticipata alle 7.30. Preparo il thè al limone, che però mi lascia uno strano retrogusto in bocca. Lo lascio. Inizio a studiare, resisto fino alle 10 e poi sono già in pausa, gli occhi mi si chiudono, mi serve la caffeina. E' da un paio di giorni che non lo prendo, il caffè. Solitamente ho le mie fidate bustine di ginseng da diluire con l'acqua, mie amiche, semplici da fare e ottime da assaporare. Ma le ho finite e quindi niente ginseng. L'altro giorno ho provato a fare il caffè dopo tanto tempo, ma è uscito una schifezza. Cioè proprio non è uscito, e dalla caffettiera proveniva uno strano odore di bruciato. *Ottimo, Laura*</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Così per un paio di giorni son riuscita a trascinarmi, senza ginseng e senza caffè, chè l'idea di ribere una schifezza non m'allettava più di tanto.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Ma oggi è lunedì, oggi è il giorno dopo quello terminato con l'ingerimento di più o meno un litro di Coca Cola che mi ha tenuto sveglia per ore contro la mia volontà, oggi è un giorno più vicino agli esami rispetto agli altri giorni (eh già), oggi sento la stanchezza del weekend (che poi, diciamocelo, son state serate parecchio tranquille, quindi non capisco), oggi mi serve un aiuto. E allora ho fatto un altro tentativo, preparato la macchinetta e, ringraziando Sauron, son riuscita a fare un caffè decente. Che poi a me il caffè nemmeno piace (a meno che non parliamo di quelle robe con la panna montata e altre millemila cosette buone sopra che di fatto eliminano il sapore del caffè), però ci sono quei momenti e periodi particolari in cui riconosco che è una manna dal cielo. E oggi è uno di quei giorni lì.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E "assaporando" quello che, per molti, è il nettare degli dei mentre, per me, è un qualcosa che mi fa fare strane smorfie, mi son messa a pensare, errore grandissimo in cui cado spesso. </span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Mi son messa a pensare che le persone che mi stanno intorno stanno definendo pian piano le loro vite, stanno prendendo decisioni importanti, direzioni precise. Io no. Io mi sento "stuck in reverse" come cantano i Coldplay, mi sento come se avessi inserito la retromarcia. Quantomeno sto ferma, e mi sento vuota. Non trovo stimoli e quelli che trovo mi sembra che mi allontanino da ciò che sto facendo e allora s'insinuano i dubbi, sto facendo la cosa giusta? <i>Cosa </i>sto facendo?</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Dannato caffè, mi fai male.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Pausa finita, mettiamo fine anche ai brutti pensieri.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E buon inizio settimana :)</span><br />
<br />
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/LEMrKxZLZWQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Ah, comunque in questi giorni sto in fissa con "Paperman", il corto Disney in lizza per gli Oscar. E' un gioiellino, sei minuti di sola musica e tenerezza, tenero imbarazzo, un aiutino del destino (o della magia?) e tanto aMMMore. Tra l'altro mi ricorda l'inizio di Up, film (non può essere definito semplicemente "cartone", come fanno coloro che ritengono che i film d'animazione siano film di serie B) che adoro. Quell'inizio tenero e allo stesso tempo straziante, dove c'è solo la musica che ci accompagna mentre guardiamo procedere la vita di Carl ed Ellie, insieme fino alla fine. Quando le parole non servono.</span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-15782212698149323302013-01-28T18:12:00.001+01:002013-01-28T18:12:24.683+01:00Stasera lo studio non esiste<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Stasera un po' di meritato riposo. Di pomeriggio mi son liberata di un altro esame e per festeggiare son passata alla Feltrinelli, chè ogni scusa è buona per farci un salto ;)</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Perciò il programma delle prossime ore prevede: lettura, film, relax e ozio più totale. E da domani, di nuovo sotto ai libri!</span><br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ71OgrfyVQY8QwBKjUeGa7_q_-WFEc0VvmbG_RducnOV7iqT6JYpQnl1GW_tS-qAD-HfY8bzsGEIOkX6Bn-jfHiX8TUP9-5dMVcuv5dtLcIfzUr8ZAg4QkAJDxA6IxaFPJxrXGcO2eIA/s1600/WP_000033.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ71OgrfyVQY8QwBKjUeGa7_q_-WFEc0VvmbG_RducnOV7iqT6JYpQnl1GW_tS-qAD-HfY8bzsGEIOkX6Bn-jfHiX8TUP9-5dMVcuv5dtLcIfzUr8ZAg4QkAJDxA6IxaFPJxrXGcO2eIA/s320/WP_000033.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-44253421721100015992013-01-27T12:44:00.000+01:002013-01-27T12:46:47.971+01:00Giornata della Memoria<h5 class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}">
<span style="font-size: small; font-weight: normal;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><span class="userContent">"Allora
per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di
parole per esprimere quest'offesa, la demolizione di un uomo. In un
attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata:
siamo arrivati in fondo. Più già di così non si può andare: condizione
umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla è più nostro: ci
hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci
ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno
anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza
di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi
quali eravamo, rimanga. " P. Levi</span></span></span></span></h5>
<h5 class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}">
<span style="font-size: small; font-weight: normal;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><span class="userContent">Oggi, 27 gennaio 2013, la Giornata della Memoria in ricordo delle vittime della Shoah. Istituita tredici anni fa e da tredici anni la gente continua a ribattere che al mondo ci sono stati altri genocidi, tante altre vittime che non possono essere dimenticate. D'accordo, ricordiamole tutte. Ma non sprechiamo parole inutili andando contro chi vuole ricordare questo genocidio in particolare. Usiamo le parole per ricordare le vittime della Shoah e le vittime di qualsiasi sterminio attuato in passato o attualmente in corso. </span></span></span></span></h5>
<h5 class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}">
<span style="font-size: small; font-weight: normal;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><span class="userContent">Qualche anno fa sono stata in Polonia, doveva essere un viaggio di piacere e lo è stato. Ma in quei 4 giorni passati a Cracovia mi son sentita in dovere di andare a visitare il campo di Auschwitz. Non per vantarmene coi miei amici al ritorno, ma perchè lo sentivo come un obbligo. Per me i viaggi non rappresentano esclusivamente un motivo di svago, ma anche delle occasioni per conoscere. Conoscere persone, stili di vita, costumi, tradizioni, memorie. Andare in Polonia, stare a Cracovia e fingere che il campo non fosse vicino, usarla come scusa per non fare quella visita. No, non potevo. Sui libri di storia si può solo immaginare cosa abbia rappresentato realmente la Shoah per gli ebrei, gli omosessuali, i disabili e tutti coloro che ingiustamente furono deportati e uccisi. Ad Auschwitz come negli altri campi. E' stata una giornata straziante, trascorsa ascoltando la guida, una ragazza in dolce attesa che spiegava con cura e passione come il villaggio di Oswiecin venne trasformato in campo di concentramento, dove arrivava la gente ignara di quanto sarebbe accaduto di lì a poco. La guida parlava serenamente, ma sul suo viso si leggeva il peso della memoria, erano visibili le tracce del dolore che il ricordo della sua gente le provocava. All'inizio della visita riusciva anche a strapparci qualche sorriso, parlando ogni tanto di lei. C'è stato un momento in cui il sorriso però non poteva più apparire. E' stato quando ci ha portati dentro delle stanze in cui vi erano gli oggetti personali delle vittime. Sui corridoi, appesi alle pareti le foto di alcuni di loro. Donne, uomini, bambini, foto in bianco e nero, col codice identificativo. E poi è stato sempre peggio: migliaia di valigie ammassate, le valigie che le persone avevano portato con sè, che riportavano all'esterno i loro nomi, la città d'origine. Poi vi erano le montature degli occhiali, tantissime, a dare l'idea dell'inifinità di gente che giunse solo ad Auschwitz. Poi fu il tempo dei capelli. E infine dei vestiti dei neonati. E' stato più o meno verso l'ora di pranzo. Il silenzio è calato e solo verso sera son riuscita a trovare la forza per parlare nuovamente. E' stata un'esperienza molto forte, per ciò che ho visto, che ho provato.</span></span></span></span></h5>
<h5 class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}">
<span style="font-size: small; font-weight: normal;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><span class="userContent">Molti mi hanno chiesto se ne sia valsa la pena, se andare là non abbia in qualche modo pregiudicato il viaggio. No, non l'ha fatto. Non è stato piacevole, ma in cuor mio sentivo che andava fatto. </span></span></span></span></h5>
<h5 class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}">
<span style="font-size: small; font-weight: normal;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3}"><span class="userContent">E così oggi ricordo. Ricordo le vittime della Shoah, senza dar loro più importanza di quanto meritino tutte le altre vittime, solo la giusta importanza. Senza creare gerarchie. Ricordo e basta, perchè non posso e voglio far finta che non sia successo. </span></span></span></span></h5>
Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-16728880526406088812013-01-26T20:02:00.000+01:002013-01-26T20:02:04.787+01:00Il tempismo non mi è amico<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Accidenti, quanto può essere difficile dire addio a qualcuno. </span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Gli addii dovrebbero essere dolorosi. Vedere per l'ultima volta una persona e litigarci malamente, dicendo le cose peggiori, anche quelle che in realtà non vorremmo dire. Perchè suvvia, se siamo furiosi, arrabbiati, amareggiati iniziamo come un fiume in piena ad esporre tutto ciò che non ci è mai andato a genio di quella persona. Chè, tanto, non la rivedremo più. Sì, probabilmente dopo la tristezza, il dolore, le sofferenze iniziali, dirsi addio in malo modo è la cosa più giusta.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Io non sono brava a dire addio, non l'ho mai fatto. Non l'ho fatto non per codardia, semplicemente perchè non ho mai dovuto o voluto abbandonare qualcuno. Altre persone, che per un certo periodo della mia vita hanno fatto parte di me, ho smesso di vederle, di sentirle. Ma questo l'ho potuto sapere solo a posteriori. Non sapevo che non le avrei riviste o sentite più. Altrimenti le avrei salutate, sì. Come i vecchi compagni di liceo, che fino a qualche mese dopo la fine del liceo continui a sentire con costanza, poi le vite prendono direzioni diverse, si conoscono nuove persone, piano piano ci si allontana senza accorgersene fino in fondo per un bel po', quando spesso ormai è troppo tardi. Certo, non succede con tutti. Però succede. Forse è inevitabile, o forse semplicemente arriva un punto in cui smetti di voler provare a mantenere i contatti. E allora capisci che queste persone non fanno più parte della tua vita, un po' forse te ne dispiace, ma poi vai avanti, certo che sì.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Ecco, non essendo pratica di addii, questa settimana son stata messa alla prova, e devo dire che a mio modesto parere credo siano decisamente meglio gli addii in cui si litiga e ci si prende per i capelli. Dire addio ad una persona importante, che parte perchè non può più restare, che parte ma che vorrebbe star qua con gli amici, con me. Il nostro è stato un addio dolce, e forse per questo con un retrogusto tanto amaro. Perchè questo amico è uno dei pochi che mi fa ridere di gusto, che amo stare ad ascoltare per ore, chè io parlo poco e lui invece troppo e allora ci compensiamo. E abbiamo litigato, e non ci siamo più sentiti per mesi. E poi ci siamo ritrovati, quando lui inevitabilmente aveva già preso la sua decisione. Le cose sarebbero andate diversamente se avessimo continuato a sentirci in questi mesi? Può darsi di sì, può darsi di no. Fatto sta che fa male da morire sapere che in queste ore sta infilando la sua roba negli scatoloni per poi partire, domani, lontano. Ci rivedremo? Può darsi di sì. Non è una tragedia. Però sento di aver bisogno di lui ora più che mai e mi rendo conto che il tempo che ci ha tenuti lontano ora è svanito e che al suo posto però si è aperta una voragine. E non so se ho voglia e il coraggio necessario per affacciarmici, ora. Magari aspetterò per un po' e guarderò la voragine da lontano, fin quando non prenderò la forza necessaria a buttarmici senza pensarci.</span><br />
<br /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">"Gli
addii devono essere urlati, agitati, rabbiosi, furiosi. Con porte
sbattute in faccia. Con telefoni muti. Con nessun augurio di compleanno.
Con nessun sms che ti chiede come stai. Con nessuna foto in fondo ad un
cassetto. Con nessuna forma di contatto mentale e fisico. Altrimenti si
chiama "arrivederci". Ed è un'altra storia."</span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-26181504762344346122012-11-26T10:25:00.001+01:002012-11-26T10:25:16.540+01:00Andiamo bene!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS0P6PFOcNBsRG25bVOEV59V6qUjyMs715pfmAWY-v6Qravvj55z3Ab92wQHR8diu068zSrXVgZY1HDNfSI5-sBMr89i8NMJS2jFftj-eHesqouMjiGC_I9tdD_BBSDCClOI0_L_2Wokk/s1600/14112012689.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="93" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS0P6PFOcNBsRG25bVOEV59V6qUjyMs715pfmAWY-v6Qravvj55z3Ab92wQHR8diu068zSrXVgZY1HDNfSI5-sBMr89i8NMJS2jFftj-eHesqouMjiGC_I9tdD_BBSDCClOI0_L_2Wokk/s400/14112012689.jpg" width="400" /></a></div>
<br />Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-66686578493811890982012-11-21T13:26:00.000+01:002012-11-22T09:42:44.361+01:00Fur, ritratto di una feticista che ama le scimmie<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ci sono certi film belli da morire, ma quello che ho visto io qualche giorno fa, per citare la Maionchi (sì, continuo con le citazioni di spessore), PER-ME-E'-NO.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ho visto <i>Fur - Ritratto immaginario di Diane Arbus</i> (presente, la fotografa statunitense che amava fotografare i "diversi", i <i>freaks</i> che pur conservavano una propria dignità? <a href="http://diane-arbus-photography.com/">http://diane-arbus-photography.com/</a></span>).<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"> </span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-EjZ2bon30Z0/TbEY8WI5XXI/AAAAAAAAETY/1vrrvw9NWK8/s1600/936full-fur--an-imaginary-portrait-of-diane-arbus-.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="176" src="http://1.bp.blogspot.com/-EjZ2bon30Z0/TbEY8WI5XXI/AAAAAAAAETY/1vrrvw9NWK8/s320/936full-fur--an-imaginary-portrait-of-diane-arbus-.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mi hanno detto: Uomo barbuto, sempre piaciuto. E ci ho creduto.</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ok, son state le due ore più noiose della mia vita, probabilmente. Con lo stomaco che in alcune (quasi tutte) scene si contorceva. Ho pensato di non farcela. Ma siccome, come al solito, io pare non ci capisca un tubo, ho visto che sul web tante recensioni descrivono in maniera euforica questo <strike>schifo di</strike> film. Ma, un momento. Analizziamo. Tutte le recensioni si soffermano sulla bravura della Kidman, protagonista del film (il regista è un tale Steven Shainberg</span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">, e se anche voi non l'avete sentito mai la cosa mi rincuora e aggiungo pure: ci sarà un motivo, no?), fanno giusto un accenno alla trama (e finchè dici semplicemente di che parla il film non ci son problemi) ma non si dilungano sugli aspetti stilistici e visivi del film. Probabilmente perchè là sarebbero ca**i amari, per usare un francesismo. Sembra a tratti una brutta copia di un qualsiasi film burtoniano, scene oniriche e surreali ma, in questo caso, parecchio indecifrabili. A tratti pare un horror mal riuscito. In diverse scene mi son ritrovata a chiedermi: E quindi? Dove vogliono andare a parare? </span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Robert Downey Jr per gran parte del film m'ha procurato i conati, notare la foto). Ok, gli attori son bravi, nessuno lo mette in dubbio, però la trama cavolo, LA TRAMA! Chi l'ha ideata? A chi posso chiedere i danni, insomma?</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E comunque, non ne capirò nulla, però su La Stampa del 2006 la Tornabuoni scriveva:</span><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"> Nicole Kidman, australiana bionda alta quasi due metri, impersona la
newyorkese piccola e bruna d'origine braico-polacche Diane Arbus in <i>Fur</i>
di Steven Shainberg, film inaugurale della Festa del cinema. Della
grande fotografa dal volto oscuro, anomalo o grottesco dell'esistenza
umana, il film che si definisce «un ritratto immaginario» non è in grado
di mostrare neppure un'opera, per divieto della Fondazione tche
amministra l'eredità dell'artista. Non c'è da stupirsi se il regista
cerca rifugio nell'onirico, nel fantastico. [...]</span></blockquote>
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Tiè Shainberg. </span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-85932874608757526572012-11-21T11:24:00.003+01:002012-11-21T11:24:54.693+01:00Buio e Luce<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"> Guardaci siamo come due satelliti
<br />Abbiam bisogno di gravitare vicini
<br />Guardami perché siamo uguali
<br />Lo sai che Buio e Luce sono figli del sole </span></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/FyhmG6czpzM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Dopo averli visti suonare dal vivo in un locale fuori Perugia, è scoppiato l'ammmore per La fame di Camilla. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<strike><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E per il cantante.</span></strike></div>
Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-51688573641735256812012-11-16T13:11:00.000+01:002012-11-16T13:11:19.416+01:00Io e te<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="fbPhotosPhotoCaption" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption">Smettila
di nasconderti, ormai sei grande. <b>Se prendi una botta ogni tanto non ci
fa niente</b>: guarda me che sono tutta un livido. [cit.]</span></span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUhmdXWbyhw5V1tB0hQkkako0EgdV-rKjLpBIrWfMokGd6HRKKxrfMEPMAzJ4bFHhNB8C6_3qOP4uyYpG4sfvF4xxhjG31_aNUkoZQExTq_d2GAyJsZQvBQoEGmPayjyWwR7RuB54sdgc/s1600/20296-io-e-te.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUhmdXWbyhw5V1tB0hQkkako0EgdV-rKjLpBIrWfMokGd6HRKKxrfMEPMAzJ4bFHhNB8C6_3qOP4uyYpG4sfvF4xxhjG31_aNUkoZQExTq_d2GAyJsZQvBQoEGmPayjyWwR7RuB54sdgc/s320/20296-io-e-te.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ho visto il film la settimana scorsa. Ne son rimasta incantata. I protagonisti son bravissimi, Tea Falco in particolare è stata una piacevole scoperta (sì, un po' come il tizio dello spot del caffè Hug).</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Un ragazzino quattordicenne disadattato, che si isola da tutto e tutti, che ascolta Boys don't cry dei Cure, Sing for Absolution dei Muse, Rebellion degli Arcade Fire (l'avessi conosciuto io uno così alle medie probabilmente sarebbe diventato il mio migliore amico :D) e che, in una settimana, si scontra e finalmente s'incontra con la sorella (proprio come accadde con Andrea, Giuliano e Licia in quel giorno di pioggia), probabilmente impara a crescere, a non aver paura degli altri, perchè, come dice la sorella, "se prendi una botta ogni tanto non ci fa niente".</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E poi senti David Bowie cantare questa canzone:</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/yeigs-ypMj0?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Sì, David che ti canta in italiano (e infatti tutti pensavano fosse Mal, come dar loro torto) una versione tenerella di Space Oddity, pur sempre scritta da Mogol, mica da Moccia, per dire.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E che calza a pennello con la scena in cui si sente in sottofondo.</span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-26048887877946900012012-11-15T18:55:00.000+01:002012-11-16T12:13:28.839+01:00Cronache di un disamore<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Anzi, mi rifaccio viva suuuubito cavolo!</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">L'altra sera sono stata a casa di una mia amica, nerdaccia quanto me e amante dei libri forse anche più di me. Do un'occhiata ai suoi libri sullo scaffale e chiedo: "Hai qualche libro di <span class="st">Bukowski da prestarmi? Ho bisogno di una scrittura cruda in questo periodo, sai com'è" e da lì passiamo all'analisi di tutti i libri presenti e alla fine niente </span></span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="st">Bukowski, opto per Cotroneo e il suo <i>Cronache di un disamore</i>. All'inizio mi ci son ritrovata tanto, forse troppo, al punto che per giorni non son riuscita a riaprirlo, per paura che la storia raccontata fosse troppo simile alla mia, per paura di capire troppo bene quelle parole, quelle situazioni, quella disperazione. </span></span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="st">Poi mi son presa coraggio..e l'ho letteralmente divorato (non che sia un librone, ha poco più di 100 pagine, ma si sa, non è il numero di pagine a rendere bello un libro). </span></span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="st">Non è male, anche se la scrittura di Cotroneo mi è piaciuta meno di quella, ad esempio, di Medina Reyes, che con le sue metafore particolari creava delle immagini in mente che mi lasciavano del tutto estasiata. Niente di che insomma, ma ci son state delle frasi anche in questo libro che, probabilmente perchè sentite, mi son rimaste impresse (beh, non è che mi son rimaste impresse nella memoria, è che le ho proprio scritte, copiate). </span></span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="st">Questo passo, ad esempio, mi è piaciuto tanto: </span></span><br />
<br />
<div class="quote-content">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">"(…) le persone così, le persone come
Maurizio, sono una frode, bisogna farle uscire dalla nostra vita. Le
persone così portano un marchio, e già quando le incontri la prima volta
dicono o fanno qualcosa che rivela come sono realmente. Notano già dal
primo incontro che hai fatto qualcosa di sbagliato. <b>Solo che tu non vuoi
vederlo</b>, e ti dici: è stato così superficiale o così stronzo solo
perché è emozionato, e lo accogli. Queste persone entrano nella tua casa
mettendo un piede per bloccare la porta, poi, una volta che si sono
introdotte, divorano tutto come ladri, come pescecani, mangiano la tua
vita, e <b>quando vanno via ti lasciano tutti i cassetti aperti, le ante
degli armadi spalancate</b>, e da quei cassetti e da quelle ante escono
tutte le tue paure, come tanti spauracchi, come giocattoli a molla con
un sorriso cattivo dipinto sul volto, che ti guardano e ti minacciano,
dicono che non ti lasceranno vivere più. <b>Ma non sono paure nuove, non
c’è niente che tu non abbia già incontrato, sono le tue paure vecchie di
quando eri bambino, e tu puoi andare lì a richiudere tutto, non devi
aspettare che torni lui, non ne hai bisogno</b>. Maurizio non ti serve,
adesso sei solo tu con tutti i tuoi spaventi , vai lì, rimetti tutto a
posto, richiudi tutto e già che ci sei butta quello che non ti serve
più. (…) Luca rimane ancora nel ristorante, a osservare tutti i giochi
da bambino intorno a sé, i mostri che spuntano dagli scaffali tra le
bottiglie di vino e gli fanno le boccacce dalle mensole. Non ha il
coraggio di alzarsi e richiudere i cassetti. Prende il suo zainetto, lo
mette sulle spalle, e giura che un giorno tornerà in questo ristorante,
tornerà a riprendersi la sua vita, quando sarà più forte, e rimetterà
tutto a posto e i pupazzi non gli faranno più tanta paura. <b>Un giorno,
sì, </b>pensa portando il conto alla cassa,<b> un giorno rinasco, ma adesso no,
per favore, adesso non posso proprio farcela, lasciatemi tornare a
casa, a tirarmi il lenzuolo sulla testa e a dormire.</b>"</span></div>
<div class="quote-source">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E allora ecco, di questo libro in definitiva salvo qualche frase, niente più. E’ stata dura accettare la virgola
subito prima di una “e”. Però in tanti aspetti mi ci son ritrovata,
tanto da far paura. E l’ho finito. E ora chiudo tutto. Tutto.</span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-19347598587446211532012-11-15T18:02:00.000+01:002012-11-16T12:11:41.522+01:00Me latitante<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Caspita che latitanza!</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Non scrivo sul blog da quasi due mesi (chissene, vero?). Però giuro, Blog, che ti ho pensato ogni giorno!</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Un po' come quando senti qualcuno con cui non ti fai vivo da un po' e allora metti subito le mani avanti e la prima cosa che dici è: guarda, ogni giorno mi ripeto che devo chiamarti poi tra una cosa e l'altra non ho tempo, ma ti penso sempre!! Certo come no.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Rullo di tamburi....: ho l'adsl anche qua a Perugia. Dopo quasi due anni di connessione col contagocce VEDO LA LUCE! Vedo youtube, vedo telefilm, vedo mia sorella su Skype. Vedo!</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E quindi niente, può essere che mi rifaccia viva prima che passino i due mesi :P </span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-56521012173836100832012-09-16T11:46:00.000+02:002012-09-16T11:51:34.393+02:00C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Lettura della settimana (o del mese, dipende dalla mia capacità di coniugare studio e tempo libero -.-) : <i>C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo</i> di E. Medina Reyes.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Lo ammetto, il titolo mi ha conquistata subito, è quello che pensiamo tutti quando le nostre stuazioni sentimentali vanno a rotoli. Ma, nonostante il mio essere book-a-holic e il mio dipendere dallo shopping compulsivo ogni volta che faccio il mio ingresso in una libreria, non sono solita giudicare un libro dalla copertina, tanto meno dal titolo. Così ho approfondito la conoscenza di questo librettino sullo scaffale delle offerte in edizione economica e ho letto anche la trama: "Autentico e violento, vorticoso ma sapientemente strutturato, spudorato ma mai gratuito, <i>C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo </i>è l'opera rock di una generazione che non si lascia etichettare". Ok, non male. Letteratura e rock in un colpo solo, mi piace. Ultimo potenziale ostacolo che influisce sulla scelta di acquistare o meno un libro è lo stile dell'autore (e del traduttore, nel caso dei libri tradotti in italiano). Prendo il libro, lo porto con me attraverso i meandri della Feltrinelli, ci sediamo su una poltroncina e inizio a leggere la prima pagina. Ok, stile scorrevole, lui parla in prima persona, è parecchio incazzato, mi ricorda il giovane Holden. Vai, lo prendo. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Così, questo è il libro che attualmente gira con me, sta dentro la borsa, pranza con me in cucina, si addormenta accanto a me.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E già son triste per il fatto che abbia solo 173 pagine :/</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwL2V36crULhK-7tuQVjcz2jIkgveTFpOMt9x858QvkgNCdopzRhRI4eyDCNcOa3As0Hz1TKoTQmq6JLz7cY4cbbUDA1LxNpFroyboqmphWWKHZKcGYjoAXA8ttzGAe9ZWt-oKPIKnepI/s1600/06092012604.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwL2V36crULhK-7tuQVjcz2jIkgveTFpOMt9x858QvkgNCdopzRhRI4eyDCNcOa3As0Hz1TKoTQmq6JLz7cY4cbbUDA1LxNpFroyboqmphWWKHZKcGYjoAXA8ttzGAe9ZWt-oKPIKnepI/s320/06092012604.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">"Sua madre non gli aveva tagliato solo i capelli quella notte e Betty lo capì subito. <b>A lei non importava se aveva i capelli corti, lei voleva sapere se lui era capace di essere lui, chiunque fosse, e non perderlo ogni volta che passava un fine settimana altrove.</b> <i>L'amore non è una fregatura, Toba. L'amore è un limite e ci misura. </i>Toba guarda la vetrina del bar in cui sta spuntando l'alba, ha frignato otto ore filate, una puttana sta dormendo sulle sue ginocchia. Toba afferra la puttana per i capelli, le solleva la testa, incolla la bocca a quella di lei, la puttana russa. Toba la lascia ricadere sulle proprie gambe. <b>Mi dice che l'amore è una fregatura.</b>"</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">"Io ho bisogno di qualcuno che mi parli come io parlo ai miei amici, qualcuno che mi faccia reagire. La storia di una certa ragazza mi fa ancora male, non trovo quello che cerco e quello che cerco ormai non può più essere lei, lei mi ha mandato a vedere se il gallo aveva fatto l'uovo e quando sono tornato e le ho detto di sì mi ha mandato a quel paese e mi ha detto di non farmi più vedere. Per un po' ci ho provato, ma sai bene che <b>quando l'amore si spegne è più freddo della morte. Il problema è che le due parti in causa non si spengono contemporaneamente e quando sei la parte ancora accesa preferiresti essere morto.</b></span>"Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-62541613051554831722012-09-12T14:59:00.000+02:002012-11-16T12:06:44.009+01:00Domani torna Glee!<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent">Martedì 11 settembre: Go On - The New Normal <br /> Giovedì 13: Glee<br /> Lunedì 24: Partners<br /> Martedì 25: New Girl<br /> Giovedì 27: Grey's anatomy<br /> Domenica 30: Once Upon a Time - Revenge<br /> Lunedì 8 ottobre: 90210<br /> Mercoledì 10: Arrow<br /> Giovedì 11: Beauty and the Beast - The Vampire Daries</span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent">Ok, questi sono i telefilm che piano piano riprendono, tra novità assolute e nuove stagioni, e che io vorrei vedere ma che, molto probabilmente, non riuscirò a vedere, almeno per ora, per via della mia chiavetta nonnafone.</span></span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent">In più ci sono alcuni telefilm di cui ho scaricato qualche puntata durante l'estate, per far fronte all'emarginazione tecnologica e telematica che sempre ci tiene a farmi compagnia mentre sto a Perugia. Ahimè.</span></span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent">Comunque, domani riprende Glee, che io continuo a guardare per Rachel ( quant'è adorabile Lea Michele accidenti?) </span></span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent">e Kurt </span></span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent">. Incuriosita dal clamore che questo telefilm ha suscitato appena trasmesso negli States, iniziai a guardare le prime puntate, in italiano, per pigrizia (solitamente favorisco la lingua originale sottotitolata e non, ma non so perchè quel giorno ero molto più pigra del solito). Pensai "Beh, non male, ma non mi prende tanto". Poi non trovai più le puntate in italiano e seguii le altre in inglese. E fu amore. Lea Michele, Chris Colfer e Jane Lynch meritano, NECESSITANO di essere ascoltati e seguiti nella loro lingua. Li trovo fantastici. </span></span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent">La prima stagione è forse stata la migliore, a mio avviso. In particolare per la storyline di Kurt, il modo in cui ha dovuto affrontare il coming out, il bullismo, ... Probabilmente Glee mi ha coivolto soprattutto per questo. Racconta, a tratti con ironia a tratti in modo più serio, tutte le problematiche che i giovani liceali di qualsiasi parte del mondo affrontano durante quel periodo parecchio complicato quali sono gli anni del liceo: la ricerca della propria identità, anche sessuale, e di un proprio posto nel mondo; il classico dilemma su "cosa vogliamo fare da grandi" e così via; rivalità ma anche sane e sincere amicizie.</span></span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent">Il rapporto che si instaura tra Kurt e suo padre vale per me tutta la prima stagione e non solo. E poi mi piace(va) tanto il personaggio di Jessie, così figo all'inizio e che poi è ricomparso nella seconda e terza stagione come uno stupido, solamente perchè la storyline ormai prevedeva i Finchel. Io non sopporto Finn, è un pesce lesso che non sa fare nulla e fa delle facce terribili mentre canta e balla come un paperotto pestato a sangue.</span></span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent">Domani Glee riparte negli States, con la quarta stagione. La mia Rachel è a New York e il suo "angelo custode" sarà questo qua:</span></span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent"><br /></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieAiX7hGchokPn3KkR84_TYDEsEn2psgrpwTwesuX0EZTJGYfKYRp7Xg_qlfvhWnLSVnVH42FaPMs3yOVWrNgiO-ZYm6H-zLxT1RwKbLQPyCkC0b9AGnTRCObXAvxGu2oPtYlsGDnxDkI/s1600/glee-2x02-brody-rachel-promo-08.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="209" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieAiX7hGchokPn3KkR84_TYDEsEn2psgrpwTwesuX0EZTJGYfKYRp7Xg_qlfvhWnLSVnVH42FaPMs3yOVWrNgiO-ZYm6H-zLxT1RwKbLQPyCkC0b9AGnTRCObXAvxGu2oPtYlsGDnxDkI/s320/glee-2x02-brody-rachel-promo-08.jpg" width="320" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Rachel: dai un'occhiata a questo Brody e poi a Finn. Se dopo Jessie, anche questo bel pezzo di manzo non ti farà dimenticare il pesce lesso, allora..niente, allora niente, però inizierò a pensare che tu abbia dei gusti discutibili, davvero.</span> </div>
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent"><br /></span></span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-28584906941995918812012-09-10T18:28:00.001+02:002012-09-10T18:33:00.828+02:00Il bello del web<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">A dimostrazione che la Rete non è solo il Male, come tanti pensano.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Questo pomeriggio girovagando senza troppe pretese su Facebook sono incappata nella storia di Salvatore, un giovane cui è stato diagnosticato un tumore al cervello. Niente di nuovo o strano fino a qua, non è nè il primo nè l'ultimo, sfortunatamente. Ciò che rende particolare questa storia è che lui ha deciso di craccare e rendere visibile a tutti la sua cartella clinica digitale, in modo che CHIUNQUE possa dargli una mano nella ricerca di una cura. E condividerà anche le risposte che riceverà, in modo che chi soffre dello stesso male possa beneficiare delle soluzioni che ha trovato, come lui stesso spiega nel suo sito </span><a href="http://artisopensource.net/cure/">http://artisopensource.net/cure/</a> <span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Io non conosco personalmente Salvatore, ma non mi costa assolutamente nulla condividere la sua storia. Ciò che sta facendo, e soprattutto Internet, gli sta dando la possibilità di sentire pareri diversi, probabilmente diagnosi diverse, giuste o sbagliate che siano, e che gli daranno sicuramente speranza. Col suo gesto sta aiutando se stesso e tutti coloro che si trovano nella sua stessa situazione. Fino a pochi anni fa per sentire medici e pareri diversi saremmo dovuti andare in giro per l'Italia, per l'Europa o per il mondo, con un costo economico - e non solo - notevole e che di certo non tutti si sarebbero potuti permettere. Ora i medici possono visualizzare la cartella di Salvatore in qualsiasi angolo del mondo e riferirgli il proprio parere. Trovo sia una cosa semplicemente fantastica. Per questo ho deciso di condividerla. </span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Mi è capitato spesso di fare tante battute parlando dell'ospedale più vicino a dove abito io, in Sardegna, riguardo al fatto che "quando vai là, sai quando entri ma non sai quando - e SE - uscirai". Ecco, mia nonna per una quindicina di anni ha lottato contro il cancro e spesso se si sentiva male all'improvviso i figli son stati costretti a ricoverarla in quell'ospedale discutibile, perchè quando chiami il 118 ti portano nell'ospedale più vicino a casa tua, e per nostra sfortuna quello schifo è il più vicino a noi. Ecco, probabilmente mia nonna non ci sarebbe più comunque, perchè a novembre non è riuscita più a lottare. Però ogni tanto mi chiedo se, magari, con altri dottori, in un altro ospedale, con qualche altro parere non si sarebbe potuti intervenire prima, perlomeno risparmiandole tanto dolore inutile.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Ecco perchè condivido questa storia. </span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-70931886512312635432012-09-09T10:14:00.000+02:002012-09-09T10:15:49.914+02:00Tree Hill, un posto come tanti (o forse no)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmsUQE3pygxdxym7wdrayue9Uk4LHeCzRpSocITYKyaPqsXVsYil51kPFAUJId5im4Fbt_ZRsAwnlYOmDglOBEbQZQiGkz0iTUZSLYEi5vmknd6zcMI6WogVi6I9MBuNuOa6jpWD9X1lg/s1600/peoplealwaysleave.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmsUQE3pygxdxym7wdrayue9Uk4LHeCzRpSocITYKyaPqsXVsYil51kPFAUJId5im4Fbt_ZRsAwnlYOmDglOBEbQZQiGkz0iTUZSLYEi5vmknd6zcMI6WogVi6I9MBuNuOa6jpWD9X1lg/s320/peoplealwaysleave.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">One Tree Hill è uno dei telefilm con cui sono cresciuta. Iniziai a seguirlo un pomeriggio d'estate, quando lo passava rai 2. E mi prese subito. Un po' come successe con le Gilmore Girls e Buffy, le prime serie tv in assoluto che guardai. Mi rispecchiavo molto in Rory, la ragazzina perfetta, che studia, ama leggere, sempre carina e impeccabile (fino a quando conosce Jess e inizia a dare di matto, porella!). E sognavo di poter essere l'eroina che combatteva il male, demoni e vampiri proprio come Buffy.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Ma One Tree Hill, a distanza di anni, trovo che sia IL telefilm che mi ha fatto crescere, insieme ai suoi personaggi. Dal liceo all'università, mi ha fatto compagnia, mi ha fatto sognare, piangere, ridere, commuovere più di ogni altra serie tv.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Brooke è sempre stata il mio personaggio preferito. Al diavolo Lucas e Peyton. Brooke Penelope Davis mi ha sempre affascinato, per il modo in cui è riuscita a crescere, a superare le delusioni (sempre amorose, porella anche lei), ad avere successo sfruttando le sue capacità. Nei primi episodi della prima serie sembrava fosse una ragazza sempliciotta, superficiale, amante esclusivamente del sesso, delle tresche, degli inganni ai danni della sua migliore amica. Ma io sapevo che c'era qualcosa in più. La sua frivolezza era solo di facciata, semplice conseguenza delle delusioni, semplice difesa contro la sofferenza e il dolore che il mettersi realmente in gioco avrebbe comportato. </span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Ad ogni modo, ho seguito Oth perchè in realtà tutti i personaggi avevano un "qualcosa da dire", e da dare, e perchè più di altre serie tv è stato forte il legame con la letteratura e la musica, tra le cose che più amo (e che riscontrai anche con le ragazze Gilmore, che in più citavano spessissimo anche il cinema, altro grande amore). </span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Le citazioni di Lucas ad inizio e chiusura di puntata, le altre che comparivano durante..tutto sempre azzeccato. E ti facevano riflettere.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">A distanza di anni Oth è IL telefilm. Ora mi sta aiutando in un periodo un po' delirante della mia vita, in cui rispolvero citazioni con la speranza che mi diano un po' di supporto e che trovi la chiave per andare avanti. Che come dice la mia amica calabrese, "i masculi sugnu cugliuni" e non posso crogiolarmi troppo a lungo in questo stato pietoso alla Bridget Jones!</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Tra l'altro sto rivalutando anche il personaggio di Peyton<span class="userContent">, che ho odiato per tutti i 6 anni durante i quali è apparsa in Oth, ma che indubbiamente ascoltava buona musica, la stronza. Probabilmente l'ho odiata così tanto per via della somiglianza di caratteri. Come lei, anch'io stavo sulle mie, ero spesso arrabbiata col mondo e mi rifugiavo nella musica o nelle mie passioni e blabla. Potrei iniziare a volerle bene, ora.</span></span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent">Comunque, oggi mi son svegliata un po' più malinconica del solito (e ce ne vuole eh!) e allora, anzichè studiare, mi son messa a spulciare qua e là e ho raccolto alcune delle citazioni di Oth delle prime stagioni. Posto il fatto che quasi tutte le frasi di quel telefilm meritano di essere ricordate, queste sono quelle che in questo preciso momento sento più vicine, se così si può dire. E tanto lo dico uguale, in ogni caso. ;) </span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">- Quando perdi te stesso, hai solo due scelte. Ritrovare la persona che eri o voltare pagina per sempre. (Brooke, 2x22)</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">- In questo momento ci sono 6.470.818.671 persone al mondo. Qualcuno ha paura. Qualcuno è tornato a casa. Altri mentono
per superare la giornata. Altri stanno affrontando la verità. Alcuni
uomini sono cattivi e fanno la guerra ai buoni. Altri sono buoni e
lottano contro male. Sei miliardi di persone. Sei miliardi di anime. E
qualche volta... te ne serve una sola. (Peyton, 3x01)</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">- Ogni tanto all'improvviso le persone crescono, riescono a superarsi.
Certe volte ti sorprendono e altre ti deludono. La vita spesso è buffa,
può essere anche molto dura, ma basta guardare da vicino e scopri la
speranza nelle parole dei bambini, nelle strofe di una canzone e negli
occhi di qualcuno che ami. E se sei fortunato, se sei la persona più
fortunata di tutto il pianeta, le persone che ami decidono di
ricambiarti. (Nathan, 3x20)</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">- Suppongo avrei dovuto dire qualcosa qualsiasi cosa per un ragazzo che
vuol diventare uno scrittore sembrava improvvisamente che nessuna parola
fosse stata scritta. Ma quando qualcuno ti dice che in qualche modo non
gli manchi più, sei fregato qualsiasi cosa tu dica. (Lucas, 4x01)</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">- Tree Hill è un posto come tanti altri nel mondo, forse somiglia al tuo
di mondo, o forse non gli somiglia affatto. Ma se lo guardi con
attenzione potresti vederci qualcuno come te. Che sta cercando di
trovare la sua strada. Che sta cercando di trovare il suo posto. Che sta
cercando di trovare se stesso. A volte ti sembra di essere l'unico al
mondo che sta lottando, che è frustrato o insoddisfatto o che non riesce
ad andare avanti. Ma è una falsa sensazione. E se solo tieni duro, se
solo trovi il coraggio per affrontare tutto per un altro giorno qualcuno
o qualcosa ti trovera e mettera tutto a posto. A volte tutti abbiamo
bisogno di un piccolo aiuto. Di qualcuno che ci aiuti ad ascoltare la
musica del mondo e ci ricordi che non sarà sempre così. Che li fuori c'è
qualcuno, e quel qualcuno ti troverà. (Lucas, 4x01)</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">- Arriva un momento in cui la vita sembra sfuggirti di mano, è un momento
di disperazione in cui devi decidere che direzione prendere. Combatterai
per chi ami? Saranno gli altri a dirti cosa devi fare? O ti nasconderai
nel conformismo? Sarai perseguitato per la tua scelta? o imboccherai
una nuova strada? Sceglierai di andare avanti stringendo i denti? O
semplicemente sopravviverai?(Lucas, 4x04)</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">- A volte il dolore diventa una grande parte della tua vita tanto che ti
aspetti che sia sempre lì, perché non ricordi un momento nella tua vita
in cui non ci sia stato. Ma poi un giorno senti qualcos'altro. Qualcosa
che sembra sbagliato solo perché non ti è familiare, e in quel momento
ti rendi conto di essere felice. (Lucas, 4x12)</span><br />
<br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">- <span style="line-height: 100%;">Qualche
volta quando sei giovane, pensi che nulla possa farti del male. É come
essere invincibile. Hai tutta la tua vita davanti a te, e hai dei piani
grandiosi. Dei piani grandiosi. Per trovare una perfetta sintonia. La
persona che ti completa. Ma quando cresci, ti rendi conto che non è
sempre così semplice. E fino alla fine della tua vita, non ti rendi
conto che i piani che avevi fatto erano solo dei semplici piani. Perché
alla fine, quando ti guardi indietro invece che avanti... vuoi credere
che hai fatto la maggior parte delle cose che la vita ti ha dato. Vuoi
credere che stai lasciando qualcosa di buono dietro di te. Vuoi che
tutto abbia avuto un significato. (Lucas, 5x15)</span></span></span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-20149787600488579442012-09-07T19:12:00.003+02:002012-11-19T14:01:31.162+01:00Dog days aren't over, actually<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Sono follemente innamorata di Florence. Della sua voce. E dei suoi capelli. Soprattutto dei suoi capelli, accidenti. Appena ho un po' di tempo libero (mai?) le rubo il colore, ho deciso.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Comunque, in questi giorni questa canzone mi gasa in un modo che CIAO PROPRIO. E poco fa è partita in riproduzione casuale nel pc e io non ce l'ho fatta. Non son riuscita a trattenermi. Ho ballato come un'ossessa.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Piccolo particolare: il ragazzo che abita davanti a me era affacciato in balcone. E io ballavo con la finestra aperta.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ho dato spettacolo, insomma.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Grande Laura.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/iWOyfLBYtuU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-20230569734502872822012-09-07T12:00:00.000+02:002012-09-07T15:11:43.385+02:00One Tree Hill docet<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 15.454545021057129px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20px; orphans: 2; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">"At this moment there are 6,470,818,671 people in the world. Some are running scared. Some are coming home. Some tell lies to make it through the day. Others are just now facing the truth. Some are evil men, at war with good. And some are good, struggling with evil. Six billion people in the world. Six billion souls. And sometimes, all you need is ONE."</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieTc6d9H6_zECxk0Q3YCUAkcamn963n24JE_8jb8TEH6Lpg23FjCh3x8qdIKoDD1kNpEhC-UBKPIE5cisvtNJ_amaCjuDwriRxmnC4lJdktciwMhinXUoc8ruCKSAxpvdQ-B62oZI3EJA/s1600/peyton.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieTc6d9H6_zECxk0Q3YCUAkcamn963n24JE_8jb8TEH6Lpg23FjCh3x8qdIKoDD1kNpEhC-UBKPIE5cisvtNJ_amaCjuDwriRxmnC4lJdktciwMhinXUoc8ruCKSAxpvdQ-B62oZI3EJA/s400/peyton.jpg" width="400" /></a></div>
Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-9910598039283729722012-09-06T07:59:00.002+02:002012-09-06T08:02:28.317+02:00E tu resti inerme davanti tutto e tutti<div class="post-content">
<div class="quote-content">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">"La verità è che vissi molti dei miei primi anni, e forse dei miei secondi e dei miei terzi, come una specie di sordomuto.<br />
Ritualmente vestito di nero sin dalla prima adolescenza, come si
vestivano i veri poeti del secolo scorso, avevo la vaga impressione di
non essere poi tanto male d’aspetto. Ma, invece di avvicinarmi alle
ragazze, sapendo che mi sarei messo a balbettare o sarei arrossito
davanti a loro, preferivo scantonare quando le vedevo e allontanarmi
mostrando un disinteresse che ero ben lungi dal provare. Erano tutte un
gran mistero per me. Io avrei voluto morire bruciato in quel rogo
segreto, affogare in quel pozzo di enigmatica profondità, ma non avevo
il coraggio di gettarmi nel fuoco o nell’acqua. E siccome non incontravo
nessuno che mi desse uno spintone, passavo sull’orlo del loro fascino,
senza neppure guardare, e tantomeno sorridere. La timidezza è una
condizione strana dell’anima, una categoria, una dimensione che si apre
verso la solitudine. E’ anche una sofferenza inseparabile, come se si
avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s’irritasse e
contraesse di fronte alla vita. Fra le compagini umane, questa qualità o
questo difetto fa parte di un insieme che costituisce nel tempo
l’immortalità dell’essere."</span></div>
<div class="quote-source">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">— P. Neruda</span></div>
<div class="quote-source">
<br /></div>
<div class="quote-source">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E poi un giorno, dopo tanto tempo, qualcuno riesce a scalfire anche solo uno di quegli strati di epidermide, che in fondo era una tua protezione contro il mondo. Butta giù quel muro che avevi costruito e ogni tua difesa crolla. E tu resti inerme davanti tutto e tutti. Ora sei sola, con quei mattoni da rimetter su. E ti riprometti che mai e poi mai permetterai a qualcuno di abbattere il tuo muro con così tanta facilità. </span></div>
</div>
Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-66289201288701487752012-09-05T15:53:00.001+02:002012-11-16T11:56:11.609+01:00Faccine patrimonio mondiale<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Sono una che le faccine le usa forse anche troppo, ma mai a sproposito. Odio le telefonate perchè ho bisogno di vedere il viso della persona con cui parlo, perchè son del parere che le espressioni, i gesti, tutta la comunicazione non verbale sia molto più efficace e veritiera di quella verbale. Certo, già dal tono di voce si può capire molto dell'interlocutore, ma a me le telefonate spaventano sempre, mi agitano.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E' per questo che adoro le faccine, perchè in chat o comunque quando si ha a che fare con dei messaggi scritti oltre a non poter vedere la persona, non puoi nemmeno sentirla. E lui o lei non può vedere o sentire noi. Allora io quando scrivo un messaggio abbino sempre una faccina, cosicchè si capisca subito se scherzo, son seria, arrabbiata.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Le persone che non usano le faccine e nemmeno la punteggiatura mi creano ansia..non scherzo! La mia migliore amica, ad esempio, non mette mai un punto, una virgola, i puntini..però lei la conosco da una vita, mi sorprenderebbe se iniziasse a metterli ora! Ma, in generale, con le persone che non conosco, il fatto che non usino la punteggiature mi trasmette freddezza. Poi, per carità, ognuno è libero di (non) mettere i punti dove caspita vuole, però, ecco, io ci tengo :P</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Tutto questo per dire che a volte ti accorgi che qualcosa non va bene anche da come una persona ti risponde ad un messaggio. Prima ti scriveva in un modo e ora in un altro, prima ti metteva certe faccine e ora no.</span><br />
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Vabbè lo studio fa male, avete notato, si?</span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-86927767288818122892012-08-25T10:58:00.000+02:002012-11-19T14:03:48.484+01:00Abbasso l'amore, almeno per oggi<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E' difficile conciliare l'essere felici con l'amore. Quando stai con qualcuno, la tua felicità è legata alla sua. Basta un semplice dubbio a gettarti nello sconforto, rimanendo preda di sbalzi d'umore che manco quando fai la dieta.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">A me perlomeno sta succedendo questo. Apatia, voglia di non far nulla. Nemmeno l'idea di mangiarmi il barattolo della nutella mi alletta. Alla radio due canzoni su tre parlano di amore; in tv 9 film su 10 presentano nella trama una storia d'amore.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ripensavo al film di qualche anno fa, quello con Julia Stiles e Heath Ledger, "10 cose che odio di te". Io mi sento come Kat: "Ma più di tutto odio il fatto che non ti odio, nemmeno quasi, nemmeno un pochino, nemmeno niente."</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/bZxuqNxpVyo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Odio questi sbalzi d'umore, mi riservo il diritto di odiare l'amore, almeno per oggi. </span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-19996533336530551602012-08-21T18:25:00.001+02:002012-11-16T11:51:01.719+01:00Crema, proprio tu?<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Tutti a dirmi "Ma mettiti una crema con fattore 15, almeno ti abbronzi</span>". <span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ma io mi conosco troppo bene: a me serve la protezione 50+, quella specifica per i bimbi, e non è detto che anche con questa riesca a salvarmi dalle scottature. Perchè anche se sulla confezione leggi la dicitura "Resistente all'acqua",<b> tu non ci devi credere</b>. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E' da qualche anno che il mio rapporto col mare vacilla, non perchè non mi piaccia lui (sono in Sardegna, perbacco, del mare non mi posso proprio lamentare!), ma perchè il suo fido amico sole proprio non mi va giù. Mettici poi l'assemblamento di triliardi di persone in spiaggia e il gioco è fatto. Non è in cima alla classifica delle cose che amo di più. Ad ogni modo, ogni tanto mi capita di andarci, ma sto per tutto il tempo sotto l'ombrellone e, a volte, nemmeno faccio il bagno, chè mi scoccio a fare 3 passi io.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Eppure questa domenica ho deciso di far contenti tutti quelli che ogni volta che mi vedono non fanno altro che mostrare orrore per il mio colorito e ad implorarmi di "prendere colore" e sono andata al mare. <strike>Con mio cugino, uno dei miei migliori amici, che ha la casa al mare, in una delle zone che amo di più, ma questi son dettagli, chè io ci sarei andata comunque al mare, giuro.</strike> </span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ecco.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Dopo essermi imbottita di crema, siamo scesi in spiaggia. Son rimasta a mollo per due ore rispondendo alle sfide di mio cugino, che non sa nuotare ma ogni volta dice a me che non son capace (io in piscina ci sono andata, purtroppo aggiungerei..)</span> <span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">eeeeeeeee risultato: la protezione è andata a farsi benedire e mi son bruciata naso, zigomi e spalle. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E il bello è che gli amici erano tutti contenti, perchè avevo finalmente preso coloreeeeeee. ARAGOSTA? SERIOUSLY? Ero bellissima. </span>-.-'<br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E oltre al danno c'è stata pure la beffa, perchè in un nanosecondo mi son riempita di lentiggini, che io odio, almeno su me stessa.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E così anche quest'anno ho avuto conferma di una verità per me già assodata: l'orario migliore per andare al mare è dalle sei in poi, ti becchi il tramonto, il sole non ti infastidisce e, soprattutto, non brucia e l'acqua è della temperatura perfetta ;)</span><br />
Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-85914139661390140782012-08-18T11:10:00.001+02:002012-08-18T11:11:11.067+02:00Quanto manca all'arrivo dell'autunno?<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">C'è chi d'inverno si lamenta che fa troppo freddo e d'estate che fa troppo caldo.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Io no. Io mi lamento d'estate che fa troppo caldo e faccio la danza della pioggia e del freddo e attendo con ansia l'arrivo dell'inverno.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Sia chiaro, il freddo lo soffro, ma faccio parte della schiera di coloro che pensano che, se senti freddo, ti puoi coprire sempre più, se fa caldo, invece, puoi spogliarti, ma fino ad un certo punto (e in ogni caso continuerai a sentir caldo).</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">D'estate sudi senza far nulla, puoi stare completamente ferma eppure una gocciolina di sudore scivola sempre, da qualche parte.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Non sarò tarata per vivere in Siberia probabilmente, ma in questo momento me ne starei volentieri in una baita di montagna a patire il freddo. Possibilmente con una copertina addosso e con un po' di raffreddore. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Son strana io, lo so. Ah, se proprio la baita fosse inarrivabile, preferirei ovviamente anche stare in un posto come questo, a patto che tiri un po' di vento fresco e il sole non sia fastidioso (come lo è nel 99% dei casi):</span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicnETP1WeQALSSsDJ6riFAj2e1eMOgTaIv0iTedx1ORwY5VwB_ymO4PTWDT02JQ2ZYUM7FST9U7mFgFLEMxeKdGkWcw_3kK6VO6pKRgPpmwKb2GljDsIkXZCs2zSBbbOgUcFi0evV6zbY/s1600/DSC06800.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicnETP1WeQALSSsDJ6riFAj2e1eMOgTaIv0iTedx1ORwY5VwB_ymO4PTWDT02JQ2ZYUM7FST9U7mFgFLEMxeKdGkWcw_3kK6VO6pKRgPpmwKb2GljDsIkXZCs2zSBbbOgUcFi0evV6zbY/s320/DSC06800.JPG" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Villasimius, per inciso.</span><br />
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<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Buon sabato :) </span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3430296357615229936.post-14641832017814799002012-08-06T11:36:00.000+02:002012-08-06T11:36:37.062+02:00Da lunedì inizio, tranquilli<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il lunedì si inizia sempre tutto. Qualsiasi cosa si rimanda sempre al lunedì. La scorsa settimana mio padre mi ha chiesto aiuto per un suo archivio clienti e io gli ho risposto: "Da lunedì inizio ad aiutarti."</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Essendo tornata in Sardegna, a casa, per le vacanze, mia madre mi ha visto per tutta la </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">scorsa</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">settimana davanti al pc. "Ma non devi studiare?" "Mamma, ho finito gli esami il 27 di luglio, una settimana di relax mi spetta, no? Inizio a studiare da lunedì".</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E son stata pure di parola, oggi ho riaperto i libri. Per ora ho fatto una pagina ma è già qualcosa.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Qua fa un caldo atroce, quel caldo che spesso non si riesce a sopportare nemmeno quando si è in spiaggia. Figuriamoci a casa, dove il mare posso vederlo solo googlandolo su internet.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sono bianca da far paura - che poi sarebbe pure il mio colorito normale, ma nessuno dopo 24 anni è disposto ad accettarlo - e tutti non fanno altro che ribadirlo. Metto i pantaloncini corti, perchè fa troooooppo caldo per qualsiasi altro indumento - salvo restare in mutande - e le persone che mi vedono hanno facce sensibilmente sconvolte. Ho la pelle chiara, accidenti! Non mi vedrete mai scura, fatevene una ragione, grazie.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Che a me poi la tintarella di luna piace tanto.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Andare al mare per me spesso è più un incubo che un piacere. Spalmo la crema solare - protezione 50+, bimbi - prima di uscire di casa, chè se la metto in spiaggia s'attacca tutta la sabbia. Inizio a sudare seduta stante e la crema inizia a mostrare i primi segni di cedimento: i grumi. Forse ne metto troppa sì, ma i ricordi di quando da piccola mi ostinavo a non mettere la crema tornando poi a casa color aragosta e con la pelle tirante sono ancora troppo forti e indelebili. Dopo aver sudato che nemmeno con la sauna, arrivo al mare puntualmente non prima di mezzogiorno. Infatti siamo sempre fortunati e becchiamo il parcheggio quasi subito, perchè arriviamo all'ora di pranzo altrui, quindi c'è chi va via e c'è chi si prende il posto, noi.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Piazziamo l'ombrellone e io vado dove l'ombra va. La seguo come un cagnolino fedele segue il suo padrone. Ripeto, ricordi brucianti ancora indelebili.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Poi tento di prendere il sole: infilo le cuffie, accendo il lettore e tento di rilassarmi. Tempo 10 minuti inizio a sentire troppo caldo per i miei gusti. Mi giro. Altri 10 minuti e son già nuovamente sotto l'ombrellone. Dove fa caldo. L'insofferenza cresce. Voglio tornare a casa.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Probabilmente ho passato troppo tempo al mare da piccola, ora proprio non ce la posso fare.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il problema è che in Sardegna abbiamo spiagge troppo belle, non posso mica barricarmi in casa e perdermi dei paesaggi così splendidi. E così ogni tanto vado al mare, mi lamento blablabla, prendo un gelato e torno a casa. Distrutta. Perchè meno faccio e più mi sento stanca. Però per certe spiagge vale proprio la pena :)</span>Telefilmistahttp://www.blogger.com/profile/12400261153099342547noreply@blogger.com0