martedì 10 luglio 2012

Pensieri random

Girovagando sul web, leggendo post, tweets e così via ogni tanto, oltre a scoprire belle cose, mi accorgo che la gente è parecchio montata anche qua in Rete.
Sì, lo so, ho scoperto l'acqua calda.
Eppure rimango sempre sconcertata quando le persone mostrano un Ego sconfinato. Non so, sarà che io ho l'autostima sotto i piedi e non penso mai di fare qualcosa bene, figuriamoci di eccellere in qualcosa. Sarà invidia, può essere. Però mi mette parecchia tristezza vedere persone che si etichettano nei modi più improbabili per fare i "fighetti".
Prendiamo Twitter per esempio, che io stra-adoro. Ecco, ci sono certe bio azzeccatissime, che le leggi e pensi: "Cavoli, avrei voluto scriverla io una bio del genere!": sono originali, simpatiche, ironiche, utilizzano i 140 caratteri in modo ineffabile. Poi ci sono quelle bio che le leggi e pensi: "Ma quanto se la tira questo/a?!". Una delle etichette più in voga è quella di blogger. Hai appena aperto un blog, non sai ancora che piega prenderà, magari scrivi anche dei post parecchio banali eppure ti definisci blogger, perchè va di moda. LE PAROLE HANNO UN LORO PESO, SUVVIA. Perchè nel dire "Ho un blog" o "Sono una blogger" c'è differenza, tanta.
Vabbè, mi è venuta in mente questa cosa in un momento di sclero durante la preparazione degli esami :P Sarà che, come già detto, a me le etichette stanno strette e, per quanto mi riguarda, non vado oltre quella di "telefilmista anonima". :)
Buona giornata!

2 commenti:

  1. Hai ragione cara! Ma il mondo "virtuale", come sai bene, è uno "specchio" di quello "reale", e quindi assieme a persone stupende, squisite, intelligenti, addirittura sorprendenti (e sono tante, e qui sto scrivendo proprio a una di queste, per esempio) ci sono i mediocri, gli stupidi, i palloni gonfiati (e le puttane, e i maschi arrapati, e anche i truffoni, i furbastri, o addirittura i delinquenti). Tutto nello standard, insomma, basta saperlo, esattamente come ognuna di noi sa bene di non aspettarsi di entrare nella hall della Sorbona nel momento in cui infiliamo i nostri tacchi e andiamo a farci una "vasca" in centro per shopping.

    Mi piace però assai la tua attenzione alle "bio" di twitter: è vero, nella loro essenzialità forzata sono in grado di rivelare assai più di quanto non si pensi della personalità di chi le scrive. Anche qui tuttavia occorre rifuggire, noi che siamo donne pensanti, dai pregiudizi affrettati. È vero, vi sono certi "tic" molto fastidiosi e stupidini, e tu ne hai bene individueto uno (il sedicente "blogger"), tuttavia alcuni "floppano" sulla loro bio e poi, a meglio vedere, si rivelano delle persone magari molto più interessanti e ricche del previsto.
    Ricordo quanta fatica ci ho messo io a sitetizzare qualcosa di me nella mia, di "bio".
    Alla fine ho lasciato trapelare giusto ciò che più mi stava a cuore, semplicemente. Ma certo in 140 caratteri solo un genio dell'Haiku sarebbe capace di esprimere qualcosa di veramente pregnante e decisivo. Oppure un mago del marketing (e in questo caso bisognerebbe piuttosto diffidare).
    Ciao, un abbraccio, a presto.

    La tua "incorreggibile romantica" Marianna.

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  2. Assolutamente, rifuggiamo dai giudizi affrettati! Anch'io prima di trovare la bio giusta (per me!)ho cercato di etichettarmi in svariati modi, salvo poi realizzare che ognuna di quelle etichette mi stava stretta e mi rispecchiava solo in parte.
    Ovviamente la bio è un po' come la "facciata" di una persona, si va in ogni caso oltre, si leggono i suoi tweet, i suoi pensieri..e magari scopri che quella persona non sa decrivere se stessa in 140 caratteri ma sa usare questi ultimi assai bene per descrivere gli altri, il mondo, le emozioni che suscita.
    Detto ciò, quando già nella bio trasuda troppo egocentrismo rifuggo sempre un po', mea culpa!!:)
    Un abbraccione Marianna. E viva le incorreggibili e inguaribili romantiche, di cui faccio assolutissimamente parte (nel bene e nel male);)
    A presto
    Laura

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