Lettura della settimana (o del mese, dipende dalla mia capacità di coniugare studio e tempo libero -.-) : C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo di E. Medina Reyes.
Lo ammetto, il titolo mi ha conquistata subito, è quello che pensiamo tutti quando le nostre stuazioni sentimentali vanno a rotoli. Ma, nonostante il mio essere book-a-holic e il mio dipendere dallo shopping compulsivo ogni volta che faccio il mio ingresso in una libreria, non sono solita giudicare un libro dalla copertina, tanto meno dal titolo. Così ho approfondito la conoscenza di questo librettino sullo scaffale delle offerte in edizione economica e ho letto anche la trama: "Autentico e violento, vorticoso ma sapientemente strutturato, spudorato ma mai gratuito, C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo è l'opera rock di una generazione che non si lascia etichettare". Ok, non male. Letteratura e rock in un colpo solo, mi piace. Ultimo potenziale ostacolo che influisce sulla scelta di acquistare o meno un libro è lo stile dell'autore (e del traduttore, nel caso dei libri tradotti in italiano). Prendo il libro, lo porto con me attraverso i meandri della Feltrinelli, ci sediamo su una poltroncina e inizio a leggere la prima pagina. Ok, stile scorrevole, lui parla in prima persona, è parecchio incazzato, mi ricorda il giovane Holden. Vai, lo prendo.
Così, questo è il libro che attualmente gira con me, sta dentro la borsa, pranza con me in cucina, si addormenta accanto a me.
E già son triste per il fatto che abbia solo 173 pagine :/
"Sua madre non gli aveva tagliato solo i capelli quella notte e Betty lo capì subito. A lei non importava se aveva i capelli corti, lei voleva sapere se lui era capace di essere lui, chiunque fosse, e non perderlo ogni volta che passava un fine settimana altrove. L'amore non è una fregatura, Toba. L'amore è un limite e ci misura. Toba guarda la vetrina del bar in cui sta spuntando l'alba, ha frignato otto ore filate, una puttana sta dormendo sulle sue ginocchia. Toba afferra la puttana per i capelli, le solleva la testa, incolla la bocca a quella di lei, la puttana russa. Toba la lascia ricadere sulle proprie gambe. Mi dice che l'amore è una fregatura."
"Io ho bisogno di qualcuno che mi parli come io parlo ai miei amici, qualcuno che mi faccia reagire. La storia di una certa ragazza mi fa ancora male, non trovo quello che cerco e quello che cerco ormai non può più essere lei, lei mi ha mandato a vedere se il gallo aveva fatto l'uovo e quando sono tornato e le ho detto di sì mi ha mandato a quel paese e mi ha detto di non farmi più vedere. Per un po' ci ho provato, ma sai bene che quando l'amore si spegne è più freddo della morte. Il problema è che le due parti in causa non si spengono contemporaneamente e quando sei la parte ancora accesa preferiresti essere morto."
Voleva essere un blog tematico sui telefilm, ma dal momento che ho le idee poco chiare per ora è solo un diario di bordo, dove scrivo un po' tutto quello che mi passa per la testa.
domenica 16 settembre 2012
mercoledì 12 settembre 2012
Domani torna Glee!
Martedì 11 settembre: Go On - The New Normal
Giovedì 13: Glee
Lunedì 24: Partners
Martedì 25: New Girl
Giovedì 27: Grey's anatomy
Domenica 30: Once Upon a Time - Revenge
Lunedì 8 ottobre: 90210
Mercoledì 10: Arrow
Giovedì 11: Beauty and the Beast - The Vampire Daries
Ok, questi sono i telefilm che piano piano riprendono, tra novità assolute e nuove stagioni, e che io vorrei vedere ma che, molto probabilmente, non riuscirò a vedere, almeno per ora, per via della mia chiavetta nonnafone.
In più ci sono alcuni telefilm di cui ho scaricato qualche puntata durante l'estate, per far fronte all'emarginazione tecnologica e telematica che sempre ci tiene a farmi compagnia mentre sto a Perugia. Ahimè.
Comunque, domani riprende Glee, che io continuo a guardare per Rachel ( quant'è adorabile Lea Michele accidenti?) e Kurt . Incuriosita dal clamore che questo telefilm ha suscitato appena trasmesso negli States, iniziai a guardare le prime puntate, in italiano, per pigrizia (solitamente favorisco la lingua originale sottotitolata e non, ma non so perchè quel giorno ero molto più pigra del solito). Pensai "Beh, non male, ma non mi prende tanto". Poi non trovai più le puntate in italiano e seguii le altre in inglese. E fu amore. Lea Michele, Chris Colfer e Jane Lynch meritano, NECESSITANO di essere ascoltati e seguiti nella loro lingua. Li trovo fantastici.
La prima stagione è forse stata la migliore, a mio avviso. In particolare per la storyline di Kurt, il modo in cui ha dovuto affrontare il coming out, il bullismo, ... Probabilmente Glee mi ha coivolto soprattutto per questo. Racconta, a tratti con ironia a tratti in modo più serio, tutte le problematiche che i giovani liceali di qualsiasi parte del mondo affrontano durante quel periodo parecchio complicato quali sono gli anni del liceo: la ricerca della propria identità, anche sessuale, e di un proprio posto nel mondo; il classico dilemma su "cosa vogliamo fare da grandi" e così via; rivalità ma anche sane e sincere amicizie.
Il rapporto che si instaura tra Kurt e suo padre vale per me tutta la prima stagione e non solo. E poi mi piace(va) tanto il personaggio di Jessie, così figo all'inizio e che poi è ricomparso nella seconda e terza stagione come uno stupido, solamente perchè la storyline ormai prevedeva i Finchel. Io non sopporto Finn, è un pesce lesso che non sa fare nulla e fa delle facce terribili mentre canta e balla come un paperotto pestato a sangue.
Domani Glee riparte negli States, con la quarta stagione. La mia Rachel è a New York e il suo "angelo custode" sarà questo qua:
Giovedì 13: Glee
Lunedì 24: Partners
Martedì 25: New Girl
Giovedì 27: Grey's anatomy
Domenica 30: Once Upon a Time - Revenge
Lunedì 8 ottobre: 90210
Mercoledì 10: Arrow
Giovedì 11: Beauty and the Beast - The Vampire Daries
Ok, questi sono i telefilm che piano piano riprendono, tra novità assolute e nuove stagioni, e che io vorrei vedere ma che, molto probabilmente, non riuscirò a vedere, almeno per ora, per via della mia chiavetta nonnafone.
In più ci sono alcuni telefilm di cui ho scaricato qualche puntata durante l'estate, per far fronte all'emarginazione tecnologica e telematica che sempre ci tiene a farmi compagnia mentre sto a Perugia. Ahimè.
Comunque, domani riprende Glee, che io continuo a guardare per Rachel ( quant'è adorabile Lea Michele accidenti?) e Kurt . Incuriosita dal clamore che questo telefilm ha suscitato appena trasmesso negli States, iniziai a guardare le prime puntate, in italiano, per pigrizia (solitamente favorisco la lingua originale sottotitolata e non, ma non so perchè quel giorno ero molto più pigra del solito). Pensai "Beh, non male, ma non mi prende tanto". Poi non trovai più le puntate in italiano e seguii le altre in inglese. E fu amore. Lea Michele, Chris Colfer e Jane Lynch meritano, NECESSITANO di essere ascoltati e seguiti nella loro lingua. Li trovo fantastici.
La prima stagione è forse stata la migliore, a mio avviso. In particolare per la storyline di Kurt, il modo in cui ha dovuto affrontare il coming out, il bullismo, ... Probabilmente Glee mi ha coivolto soprattutto per questo. Racconta, a tratti con ironia a tratti in modo più serio, tutte le problematiche che i giovani liceali di qualsiasi parte del mondo affrontano durante quel periodo parecchio complicato quali sono gli anni del liceo: la ricerca della propria identità, anche sessuale, e di un proprio posto nel mondo; il classico dilemma su "cosa vogliamo fare da grandi" e così via; rivalità ma anche sane e sincere amicizie.
Il rapporto che si instaura tra Kurt e suo padre vale per me tutta la prima stagione e non solo. E poi mi piace(va) tanto il personaggio di Jessie, così figo all'inizio e che poi è ricomparso nella seconda e terza stagione come uno stupido, solamente perchè la storyline ormai prevedeva i Finchel. Io non sopporto Finn, è un pesce lesso che non sa fare nulla e fa delle facce terribili mentre canta e balla come un paperotto pestato a sangue.
Domani Glee riparte negli States, con la quarta stagione. La mia Rachel è a New York e il suo "angelo custode" sarà questo qua:
Rachel: dai un'occhiata a questo Brody e poi a Finn. Se dopo Jessie, anche questo bel pezzo di manzo non ti farà dimenticare il pesce lesso, allora..niente, allora niente, però inizierò a pensare che tu abbia dei gusti discutibili, davvero.
lunedì 10 settembre 2012
Il bello del web
A dimostrazione che la Rete non è solo il Male, come tanti pensano.
Questo pomeriggio girovagando senza troppe pretese su Facebook sono incappata nella storia di Salvatore, un giovane cui è stato diagnosticato un tumore al cervello. Niente di nuovo o strano fino a qua, non è nè il primo nè l'ultimo, sfortunatamente. Ciò che rende particolare questa storia è che lui ha deciso di craccare e rendere visibile a tutti la sua cartella clinica digitale, in modo che CHIUNQUE possa dargli una mano nella ricerca di una cura. E condividerà anche le risposte che riceverà, in modo che chi soffre dello stesso male possa beneficiare delle soluzioni che ha trovato, come lui stesso spiega nel suo sito http://artisopensource.net/cure/ .
Io non conosco personalmente Salvatore, ma non mi costa assolutamente nulla condividere la sua storia. Ciò che sta facendo, e soprattutto Internet, gli sta dando la possibilità di sentire pareri diversi, probabilmente diagnosi diverse, giuste o sbagliate che siano, e che gli daranno sicuramente speranza. Col suo gesto sta aiutando se stesso e tutti coloro che si trovano nella sua stessa situazione. Fino a pochi anni fa per sentire medici e pareri diversi saremmo dovuti andare in giro per l'Italia, per l'Europa o per il mondo, con un costo economico - e non solo - notevole e che di certo non tutti si sarebbero potuti permettere. Ora i medici possono visualizzare la cartella di Salvatore in qualsiasi angolo del mondo e riferirgli il proprio parere. Trovo sia una cosa semplicemente fantastica. Per questo ho deciso di condividerla.
Mi è capitato spesso di fare tante battute parlando dell'ospedale più vicino a dove abito io, in Sardegna, riguardo al fatto che "quando vai là, sai quando entri ma non sai quando - e SE - uscirai". Ecco, mia nonna per una quindicina di anni ha lottato contro il cancro e spesso se si sentiva male all'improvviso i figli son stati costretti a ricoverarla in quell'ospedale discutibile, perchè quando chiami il 118 ti portano nell'ospedale più vicino a casa tua, e per nostra sfortuna quello schifo è il più vicino a noi. Ecco, probabilmente mia nonna non ci sarebbe più comunque, perchè a novembre non è riuscita più a lottare. Però ogni tanto mi chiedo se, magari, con altri dottori, in un altro ospedale, con qualche altro parere non si sarebbe potuti intervenire prima, perlomeno risparmiandole tanto dolore inutile.
Ecco perchè condivido questa storia.
Questo pomeriggio girovagando senza troppe pretese su Facebook sono incappata nella storia di Salvatore, un giovane cui è stato diagnosticato un tumore al cervello. Niente di nuovo o strano fino a qua, non è nè il primo nè l'ultimo, sfortunatamente. Ciò che rende particolare questa storia è che lui ha deciso di craccare e rendere visibile a tutti la sua cartella clinica digitale, in modo che CHIUNQUE possa dargli una mano nella ricerca di una cura. E condividerà anche le risposte che riceverà, in modo che chi soffre dello stesso male possa beneficiare delle soluzioni che ha trovato, come lui stesso spiega nel suo sito http://artisopensource.net/cure/ .
Io non conosco personalmente Salvatore, ma non mi costa assolutamente nulla condividere la sua storia. Ciò che sta facendo, e soprattutto Internet, gli sta dando la possibilità di sentire pareri diversi, probabilmente diagnosi diverse, giuste o sbagliate che siano, e che gli daranno sicuramente speranza. Col suo gesto sta aiutando se stesso e tutti coloro che si trovano nella sua stessa situazione. Fino a pochi anni fa per sentire medici e pareri diversi saremmo dovuti andare in giro per l'Italia, per l'Europa o per il mondo, con un costo economico - e non solo - notevole e che di certo non tutti si sarebbero potuti permettere. Ora i medici possono visualizzare la cartella di Salvatore in qualsiasi angolo del mondo e riferirgli il proprio parere. Trovo sia una cosa semplicemente fantastica. Per questo ho deciso di condividerla.
Mi è capitato spesso di fare tante battute parlando dell'ospedale più vicino a dove abito io, in Sardegna, riguardo al fatto che "quando vai là, sai quando entri ma non sai quando - e SE - uscirai". Ecco, mia nonna per una quindicina di anni ha lottato contro il cancro e spesso se si sentiva male all'improvviso i figli son stati costretti a ricoverarla in quell'ospedale discutibile, perchè quando chiami il 118 ti portano nell'ospedale più vicino a casa tua, e per nostra sfortuna quello schifo è il più vicino a noi. Ecco, probabilmente mia nonna non ci sarebbe più comunque, perchè a novembre non è riuscita più a lottare. Però ogni tanto mi chiedo se, magari, con altri dottori, in un altro ospedale, con qualche altro parere non si sarebbe potuti intervenire prima, perlomeno risparmiandole tanto dolore inutile.
Ecco perchè condivido questa storia.
domenica 9 settembre 2012
Tree Hill, un posto come tanti (o forse no)
One Tree Hill è uno dei telefilm con cui sono cresciuta. Iniziai a seguirlo un pomeriggio d'estate, quando lo passava rai 2. E mi prese subito. Un po' come successe con le Gilmore Girls e Buffy, le prime serie tv in assoluto che guardai. Mi rispecchiavo molto in Rory, la ragazzina perfetta, che studia, ama leggere, sempre carina e impeccabile (fino a quando conosce Jess e inizia a dare di matto, porella!). E sognavo di poter essere l'eroina che combatteva il male, demoni e vampiri proprio come Buffy.
Ma One Tree Hill, a distanza di anni, trovo che sia IL telefilm che mi ha fatto crescere, insieme ai suoi personaggi. Dal liceo all'università, mi ha fatto compagnia, mi ha fatto sognare, piangere, ridere, commuovere più di ogni altra serie tv.
Brooke è sempre stata il mio personaggio preferito. Al diavolo Lucas e Peyton. Brooke Penelope Davis mi ha sempre affascinato, per il modo in cui è riuscita a crescere, a superare le delusioni (sempre amorose, porella anche lei), ad avere successo sfruttando le sue capacità. Nei primi episodi della prima serie sembrava fosse una ragazza sempliciotta, superficiale, amante esclusivamente del sesso, delle tresche, degli inganni ai danni della sua migliore amica. Ma io sapevo che c'era qualcosa in più. La sua frivolezza era solo di facciata, semplice conseguenza delle delusioni, semplice difesa contro la sofferenza e il dolore che il mettersi realmente in gioco avrebbe comportato.
Ad ogni modo, ho seguito Oth perchè in realtà tutti i personaggi avevano un "qualcosa da dire", e da dare, e perchè più di altre serie tv è stato forte il legame con la letteratura e la musica, tra le cose che più amo (e che riscontrai anche con le ragazze Gilmore, che in più citavano spessissimo anche il cinema, altro grande amore).
Le citazioni di Lucas ad inizio e chiusura di puntata, le altre che comparivano durante..tutto sempre azzeccato. E ti facevano riflettere.
A distanza di anni Oth è IL telefilm. Ora mi sta aiutando in un periodo un po' delirante della mia vita, in cui rispolvero citazioni con la speranza che mi diano un po' di supporto e che trovi la chiave per andare avanti. Che come dice la mia amica calabrese, "i masculi sugnu cugliuni" e non posso crogiolarmi troppo a lungo in questo stato pietoso alla Bridget Jones!
Tra l'altro sto rivalutando anche il personaggio di Peyton, che ho odiato per tutti i 6 anni durante i quali è apparsa in Oth, ma che indubbiamente ascoltava buona musica, la stronza. Probabilmente l'ho odiata così tanto per via della somiglianza di caratteri. Come lei, anch'io stavo sulle mie, ero spesso arrabbiata col mondo e mi rifugiavo nella musica o nelle mie passioni e blabla. Potrei iniziare a volerle bene, ora.
Comunque, oggi mi son svegliata un po' più malinconica del solito (e ce ne vuole eh!) e allora, anzichè studiare, mi son messa a spulciare qua e là e ho raccolto alcune delle citazioni di Oth delle prime stagioni. Posto il fatto che quasi tutte le frasi di quel telefilm meritano di essere ricordate, queste sono quelle che in questo preciso momento sento più vicine, se così si può dire. E tanto lo dico uguale, in ogni caso. ;)
- Quando perdi te stesso, hai solo due scelte. Ritrovare la persona che eri o voltare pagina per sempre. (Brooke, 2x22)
- In questo momento ci sono 6.470.818.671 persone al mondo. Qualcuno ha paura. Qualcuno è tornato a casa. Altri mentono per superare la giornata. Altri stanno affrontando la verità. Alcuni uomini sono cattivi e fanno la guerra ai buoni. Altri sono buoni e lottano contro male. Sei miliardi di persone. Sei miliardi di anime. E qualche volta... te ne serve una sola. (Peyton, 3x01)
- Ogni tanto all'improvviso le persone crescono, riescono a superarsi. Certe volte ti sorprendono e altre ti deludono. La vita spesso è buffa, può essere anche molto dura, ma basta guardare da vicino e scopri la speranza nelle parole dei bambini, nelle strofe di una canzone e negli occhi di qualcuno che ami. E se sei fortunato, se sei la persona più fortunata di tutto il pianeta, le persone che ami decidono di ricambiarti. (Nathan, 3x20)
- Suppongo avrei dovuto dire qualcosa qualsiasi cosa per un ragazzo che vuol diventare uno scrittore sembrava improvvisamente che nessuna parola fosse stata scritta. Ma quando qualcuno ti dice che in qualche modo non gli manchi più, sei fregato qualsiasi cosa tu dica. (Lucas, 4x01)
- Tree Hill è un posto come tanti altri nel mondo, forse somiglia al tuo di mondo, o forse non gli somiglia affatto. Ma se lo guardi con attenzione potresti vederci qualcuno come te. Che sta cercando di trovare la sua strada. Che sta cercando di trovare il suo posto. Che sta cercando di trovare se stesso. A volte ti sembra di essere l'unico al mondo che sta lottando, che è frustrato o insoddisfatto o che non riesce ad andare avanti. Ma è una falsa sensazione. E se solo tieni duro, se solo trovi il coraggio per affrontare tutto per un altro giorno qualcuno o qualcosa ti trovera e mettera tutto a posto. A volte tutti abbiamo bisogno di un piccolo aiuto. Di qualcuno che ci aiuti ad ascoltare la musica del mondo e ci ricordi che non sarà sempre così. Che li fuori c'è qualcuno, e quel qualcuno ti troverà. (Lucas, 4x01)
- Arriva un momento in cui la vita sembra sfuggirti di mano, è un momento di disperazione in cui devi decidere che direzione prendere. Combatterai per chi ami? Saranno gli altri a dirti cosa devi fare? O ti nasconderai nel conformismo? Sarai perseguitato per la tua scelta? o imboccherai una nuova strada? Sceglierai di andare avanti stringendo i denti? O semplicemente sopravviverai?(Lucas, 4x04)
- A volte il dolore diventa una grande parte della tua vita tanto che ti aspetti che sia sempre lì, perché non ricordi un momento nella tua vita in cui non ci sia stato. Ma poi un giorno senti qualcos'altro. Qualcosa che sembra sbagliato solo perché non ti è familiare, e in quel momento ti rendi conto di essere felice. (Lucas, 4x12)
- Qualche volta quando sei giovane, pensi che nulla possa farti del male. É come essere invincibile. Hai tutta la tua vita davanti a te, e hai dei piani grandiosi. Dei piani grandiosi. Per trovare una perfetta sintonia. La persona che ti completa. Ma quando cresci, ti rendi conto che non è sempre così semplice. E fino alla fine della tua vita, non ti rendi conto che i piani che avevi fatto erano solo dei semplici piani. Perché alla fine, quando ti guardi indietro invece che avanti... vuoi credere che hai fatto la maggior parte delle cose che la vita ti ha dato. Vuoi credere che stai lasciando qualcosa di buono dietro di te. Vuoi che tutto abbia avuto un significato. (Lucas, 5x15)
venerdì 7 settembre 2012
Dog days aren't over, actually
Sono follemente innamorata di Florence. Della sua voce. E dei suoi capelli. Soprattutto dei suoi capelli, accidenti. Appena ho un po' di tempo libero (mai?) le rubo il colore, ho deciso.
Comunque, in questi giorni questa canzone mi gasa in un modo che CIAO PROPRIO. E poco fa è partita in riproduzione casuale nel pc e io non ce l'ho fatta. Non son riuscita a trattenermi. Ho ballato come un'ossessa.
Piccolo particolare: il ragazzo che abita davanti a me era affacciato in balcone. E io ballavo con la finestra aperta.
Ho dato spettacolo, insomma.
Grande Laura.
One Tree Hill docet
"At this moment there are 6,470,818,671 people in the world. Some are running scared. Some are coming home. Some tell lies to make it through the day. Others are just now facing the truth. Some are evil men, at war with good. And some are good, struggling with evil. Six billion people in the world. Six billion souls. And sometimes, all you need is ONE."
giovedì 6 settembre 2012
E tu resti inerme davanti tutto e tutti
"La verità è che vissi molti dei miei primi anni, e forse dei miei secondi e dei miei terzi, come una specie di sordomuto.
Ritualmente vestito di nero sin dalla prima adolescenza, come si vestivano i veri poeti del secolo scorso, avevo la vaga impressione di non essere poi tanto male d’aspetto. Ma, invece di avvicinarmi alle ragazze, sapendo che mi sarei messo a balbettare o sarei arrossito davanti a loro, preferivo scantonare quando le vedevo e allontanarmi mostrando un disinteresse che ero ben lungi dal provare. Erano tutte un gran mistero per me. Io avrei voluto morire bruciato in quel rogo segreto, affogare in quel pozzo di enigmatica profondità, ma non avevo il coraggio di gettarmi nel fuoco o nell’acqua. E siccome non incontravo nessuno che mi desse uno spintone, passavo sull’orlo del loro fascino, senza neppure guardare, e tantomeno sorridere. La timidezza è una condizione strana dell’anima, una categoria, una dimensione che si apre verso la solitudine. E’ anche una sofferenza inseparabile, come se si avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s’irritasse e contraesse di fronte alla vita. Fra le compagini umane, questa qualità o questo difetto fa parte di un insieme che costituisce nel tempo l’immortalità dell’essere."
Ritualmente vestito di nero sin dalla prima adolescenza, come si vestivano i veri poeti del secolo scorso, avevo la vaga impressione di non essere poi tanto male d’aspetto. Ma, invece di avvicinarmi alle ragazze, sapendo che mi sarei messo a balbettare o sarei arrossito davanti a loro, preferivo scantonare quando le vedevo e allontanarmi mostrando un disinteresse che ero ben lungi dal provare. Erano tutte un gran mistero per me. Io avrei voluto morire bruciato in quel rogo segreto, affogare in quel pozzo di enigmatica profondità, ma non avevo il coraggio di gettarmi nel fuoco o nell’acqua. E siccome non incontravo nessuno che mi desse uno spintone, passavo sull’orlo del loro fascino, senza neppure guardare, e tantomeno sorridere. La timidezza è una condizione strana dell’anima, una categoria, una dimensione che si apre verso la solitudine. E’ anche una sofferenza inseparabile, come se si avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s’irritasse e contraesse di fronte alla vita. Fra le compagini umane, questa qualità o questo difetto fa parte di un insieme che costituisce nel tempo l’immortalità dell’essere."
— P. Neruda
E poi un giorno, dopo tanto tempo, qualcuno riesce a scalfire anche solo uno di quegli strati di epidermide, che in fondo era una tua protezione contro il mondo. Butta giù quel muro che avevi costruito e ogni tua difesa crolla. E tu resti inerme davanti tutto e tutti. Ora sei sola, con quei mattoni da rimetter su. E ti riprometti che mai e poi mai permetterai a qualcuno di abbattere il tuo muro con così tanta facilità.
mercoledì 5 settembre 2012
Faccine patrimonio mondiale
Sono una che le faccine le usa forse anche troppo, ma mai a sproposito. Odio le telefonate perchè ho bisogno di vedere il viso della persona con cui parlo, perchè son del parere che le espressioni, i gesti, tutta la comunicazione non verbale sia molto più efficace e veritiera di quella verbale. Certo, già dal tono di voce si può capire molto dell'interlocutore, ma a me le telefonate spaventano sempre, mi agitano.
E' per questo che adoro le faccine, perchè in chat o comunque quando si ha a che fare con dei messaggi scritti oltre a non poter vedere la persona, non puoi nemmeno sentirla. E lui o lei non può vedere o sentire noi. Allora io quando scrivo un messaggio abbino sempre una faccina, cosicchè si capisca subito se scherzo, son seria, arrabbiata.
Le persone che non usano le faccine e nemmeno la punteggiatura mi creano ansia..non scherzo! La mia migliore amica, ad esempio, non mette mai un punto, una virgola, i puntini..però lei la conosco da una vita, mi sorprenderebbe se iniziasse a metterli ora! Ma, in generale, con le persone che non conosco, il fatto che non usino la punteggiature mi trasmette freddezza. Poi, per carità, ognuno è libero di (non) mettere i punti dove caspita vuole, però, ecco, io ci tengo :P
Tutto questo per dire che a volte ti accorgi che qualcosa non va bene anche da come una persona ti risponde ad un messaggio. Prima ti scriveva in un modo e ora in un altro, prima ti metteva certe faccine e ora no.
Vabbè lo studio fa male, avete notato, si?
E' per questo che adoro le faccine, perchè in chat o comunque quando si ha a che fare con dei messaggi scritti oltre a non poter vedere la persona, non puoi nemmeno sentirla. E lui o lei non può vedere o sentire noi. Allora io quando scrivo un messaggio abbino sempre una faccina, cosicchè si capisca subito se scherzo, son seria, arrabbiata.
Le persone che non usano le faccine e nemmeno la punteggiatura mi creano ansia..non scherzo! La mia migliore amica, ad esempio, non mette mai un punto, una virgola, i puntini..però lei la conosco da una vita, mi sorprenderebbe se iniziasse a metterli ora! Ma, in generale, con le persone che non conosco, il fatto che non usino la punteggiature mi trasmette freddezza. Poi, per carità, ognuno è libero di (non) mettere i punti dove caspita vuole, però, ecco, io ci tengo :P
Tutto questo per dire che a volte ti accorgi che qualcosa non va bene anche da come una persona ti risponde ad un messaggio. Prima ti scriveva in un modo e ora in un altro, prima ti metteva certe faccine e ora no.
Vabbè lo studio fa male, avete notato, si?
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