lunedì 6 agosto 2012

Da lunedì inizio, tranquilli

Il lunedì si inizia sempre tutto. Qualsiasi cosa si rimanda sempre al lunedì. La scorsa settimana mio padre mi ha chiesto aiuto per un suo archivio clienti e io gli ho risposto: "Da lunedì inizio ad aiutarti."
Essendo tornata in Sardegna, a casa, per le vacanze, mia madre mi ha visto per tutta la scorsa settimana davanti al pc. "Ma non devi studiare?" "Mamma, ho finito gli esami il 27 di luglio, una settimana di relax mi spetta, no? Inizio a studiare da lunedì".
E son stata pure di parola, oggi ho riaperto i libri. Per ora ho fatto una pagina ma è già qualcosa.
Qua fa un caldo atroce, quel caldo che spesso non si riesce a sopportare nemmeno quando si è in spiaggia. Figuriamoci a casa, dove il mare posso vederlo solo googlandolo su internet.
Sono bianca da far paura - che poi sarebbe pure il mio colorito normale, ma nessuno dopo 24 anni è disposto ad accettarlo - e tutti non fanno altro che ribadirlo. Metto i pantaloncini corti, perchè fa troooooppo caldo per qualsiasi altro indumento - salvo restare in mutande - e le persone che mi vedono hanno facce sensibilmente sconvolte. Ho la pelle chiara, accidenti! Non mi vedrete mai scura, fatevene una ragione, grazie.
Che a me poi la tintarella di luna piace tanto.
Andare al mare per me spesso è più un incubo che un piacere. Spalmo la crema solare - protezione 50+, bimbi - prima di uscire di casa, chè se la metto in spiaggia s'attacca tutta la sabbia. Inizio a sudare seduta stante e la crema inizia a mostrare i primi segni di cedimento: i grumi. Forse ne metto troppa sì, ma i ricordi di quando da piccola mi ostinavo a non mettere la crema tornando poi a casa color aragosta e con la pelle tirante sono ancora troppo forti e indelebili. Dopo aver sudato che nemmeno con la sauna, arrivo al mare puntualmente non prima di mezzogiorno. Infatti siamo sempre fortunati e becchiamo il parcheggio quasi subito, perchè arriviamo all'ora di pranzo altrui, quindi c'è chi va via e c'è chi si prende il posto, noi.
Piazziamo l'ombrellone e io vado dove l'ombra va. La seguo come un cagnolino fedele segue il suo padrone. Ripeto, ricordi brucianti ancora indelebili.
Poi tento di prendere il sole: infilo le cuffie, accendo il lettore e tento di rilassarmi. Tempo 10 minuti inizio a sentire troppo caldo per i miei gusti. Mi giro. Altri 10 minuti e son già nuovamente sotto l'ombrellone. Dove fa caldo. L'insofferenza cresce. Voglio tornare a casa.
Probabilmente ho passato troppo tempo al mare da piccola, ora proprio non ce la posso fare.
Il problema è che in Sardegna abbiamo spiagge troppo belle, non posso mica barricarmi in casa e perdermi dei paesaggi così splendidi. E così ogni tanto vado al mare, mi lamento blablabla, prendo un gelato e torno a casa. Distrutta. Perchè meno faccio e più mi sento stanca. Però per certe spiagge vale proprio la pena :)

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